martedì 19 maggio 2009

Giovani Comunisti/e: il nostro futuro passa anche per le urne del 6 e 7 giugno

di Agostino Giordano *

Testata/Fonte: www.comunistinmovimento.it


Accolgo molto positivamente le proposte lanciate da Simone Oggionni in un articolo pubblicato il 5 maggio scorso su Liberazione, per il rilancio delle/dei Giovani Comuniste/i. In particolar modo l’elenco e l’articolazione delle tre priorità sulle quali costruire la nostra iniziativa politica nel breve periodo sono molto utili per tradurre sui territori un’azione complessiva e sistematica che veda la nostra organizzazione protagonista sul terreno della conflittualità, in modo tale da poter avviare un serio percorso di recuperare e/o conquista di credibilità e legittimità, in maniera particolare tra le giovani generazioni, in gran parte fortemente colpite dalla crisi e vittime sacrificali della precarietà e delle devastanti contraddizioni del moderno capitalismo. Ricapitolando: campagna di massa contro gli effetti della crisi spiegandone le cause, campagna elettorale, mobilitazioni contro i “vari” G8. Tra l’altro in questi giorni, l’intensificarsi delle operazioni di guerra in Afghanistan e i conseguenti massacri di donne e bambini dimostrano come – nonostante Obama – gli Stati Uniti d’America continuino a portare avanti i loro propositi di espansione imperialista; a maggior ragione, quindi, anche la lotta contro la guerra e per il ritiro dei militari italiani dalle zone del mondo in cui sono al servizio dei comandi statunitensi, sono punti irrinunciabili della nostra agenda politica, soprattutto per tentare di ridare fiato e voce a quell’eterogeneo “movimento pacifista”, che in Italia ha raggiunto notevoli dimensioni e che ha sempre visto in prima linea i Gc e il Prc. In modo particolare oggi è necessario, soprattutto per i/le giovani comunisti/e, costruire una battaglia di massa contro il razzismo dilagante, da collegare strettamente al sostegno attivo in favore delle resistenze dei popoli contro l’imperialismo.
A mio giudizio, nel brevissimo periodo, è fondamentale concentrare i nostri sforzi affinché si realizzi e si concretizzi la seconda priorità in elenco, tentando di incrociarvi il più possibile e saldamente la prima e la terza. Infatti deve essere un nostro obiettivo - come se fosse “un’irrinunciabile linea del Piave” - il superamento, da parte della nostra lista comunista e anticapitalista, di quello odioso sbarramento fissato al 4% alle imminenti elezioni europee. Come Giovani Comunisti/e dobbiamo avere bene in mente che il nostro futuro passa anche per le urne del 6-7 giugno prossimi. Ovviamente non soltanto da quelle urne. A livello simbolico, però. superare quello sbarramento, fornirebbe fiato e ossigeno necessari alla prospettiva di rilancio del nostro partito (e al processo unitario della sinistra anticapitalista) e darebbe una forte spinta anche alla ripresa della nostra organizzazione che, a mio parere, vedrebbe decisamente facilitato il duro tentativo di rimettere gambe e testa nella nostra difficile società, per acquistare finalmente legittimità e credibilità soprattutto fra le giovani generazioni. A volte i livelli simbolici contano tanto quanto quelli concreti dell’esserci nelle contraddizioni della società e del “farsi” società. Questa è una di quelle fasi in cui il livello simbolico potrebbe contare tantissimo.
Conosco la fatica, come tanti e tante di noi, che si prova nell’allestire banchetti e gazebo sulle strade e sulle piazze delle nostre città, nel volantinare o nell’attacchinare manifesti, etc… Sono sforzi che dobbiamo fare nei prossimi giorni con maggiore intensità, collettivamente, pensando al nostro futuro di giovani comunisti/e - precari, migranti, studenti, clandestini, disoccupati, lavoratori - che sognano di essere donne e uomini in grado di costruire l’altro mondo possibile secondo i canoni della libertà e della giustizia sociale, ovvero di quel moderno comunismo che è motore trainante dei nostri ideali e delle nostre azioni.
La campagna elettorale può essere riempita dalle nostre lotte e dai nostri contenuti, dalla narrazione dei conflitti che abbiamo praticato e che stiamo praticando, proprio per dare continuità a quel filo rosso che ha attraversato le strade di Genova nel 2001 e che oggi deve essere trasmesso e consegnato a chi ha urgente necessità di affidare le sorti della propria vita a una speranza, la speranza del cambiamento e della trasformazione sociale.
Questo filo rosso fortunatamente è ancora vivo e le/i Giovani Comuniste/i continuano a tenerlo in vita nonostante le sconfitte e le scissioni, malgrado lo strapotere e l’arroganza delle destre fasciste e leghiste e tra l’inconsistenza complessiva delle sinistre. Lo vediamo vivere nei campi delle brigate si solidarietà attiva in Abruzzo o nei diversi luoghi in cui sono stati raccolti gli aiuti per le popolazioni terremotate, nei presidi di vendita del pane a prezzi popolari o nelle iniziativa di lotta in difesa del popolo palestinese, della scuola e dell’Università pubblica. Sono tutti luoghi in cui i/le Giovani Comunisti/i sono stati e vi sono tuttora, spesso in silenzio, senza clamori autocelebrativi e mediatici, sempre pronti a fare i gregari e mostrando profondo spirito di sacrificio. In molti territori contribuiscono a tenere in piedi, in maniera determinante, le strutture stesse del Partito.
I prossimi giorni saranno decisivi anche per non vanificare gli sforzi e i sacrifici compiuti soprattutto in questi ultimi mesi
Può sembrare riduttivo e qualcuno storcerà il naso, ma il nostro filo rosso passerà anche attraverso la puzza della colla dei manifesti che attacchineremo e il sudore che butteremo girando e scappando da una strada all’altra, da un paese all’altro. La speranza continuerà a vivere anche per noi GC più concretamente se la lista comunista e anticapitalista supererà lo sbarramento alle elezioni europee, se le liste unitarie otterranno dignitosi risultati nei territori dove sono state presentate e se il Prc, nei territori dove si presenta da solo, riuscirà ad ottenere percentuali credibili. Compagni e compagne, rimbocchiamoci le maniche e, oggi più di ieri, al lavoro e alla lotta!

* Segreteria regionale Prc Emilia Romagna