giovedì 11 luglio 2013

Il movimento partigiano di Lauria (1944-1945): ritrovato il verbale costitutivo ufficiale del Comitato locale di Liberazione Nazionale


di Agostino Giordano
Articolo pubblicato su www.arrotinomagazine.it  l'11/07/2013
Ci sono date che passano alla storia con estrema facilità, soprattutto per la dirompenza degli eventi che le hanno contrassegnate, in positivo o in negativo.
  Ci sono, invece, altre date che fanno fatica a entrare nella storia, sia perché gli eventi che le hanno caratterizzate hanno avuto poco clamore, o perché qualcuno ha voluto cancellarle dalla memoria collettiva o semplicemente perché, a causa dell'indifferenza generale, sono finite nel dimenticatoio.
Nei giorni scorsi ho recuperato alcuni documenti fotocopiati presso l'Archivio di Stato di Potenza e trovati durante una mia ricerca sulle lotte contadine e la riforma agraria in Basilicata, specificatamente nella provincia potentina.
Mi sono ritrovato fra le mani la copia di un documento che, come tanti, rischia di finire nel dimenticatoio per svariati motivi e che, invece, forse varrebbe la pena far conoscere e divulgare.
Uno di quei documenti che, come tanti, si spera possa suscitare l'interesse di qualcuno (anche per proseguire la ricerca sulla storia e sui protagonisti locali del periodo in cui è collocato) e che, in qualche modo, possa mettere un piccolo mattone nella costruzione, sempre in progress, di quell'importante edificio pubblico immaginario che è la memoria collettiva di una comunità, di una città, di una provincia e di una regione. Soprattutto per arricchire quella “micro-storia” locale che ha dignità di essere ricordata, al pari della grande storia nazionale, fatta di grandi nomi e grandi date.
Il documento a cui sto facendo riferimento è infatti il verbale che sancì la costituzione ufficiale del Comitato di Liberazione Nazionale di Lauria, datato 25 marzo 1945 [Archivio di Stato di Potenza, Prefettura – Atti di Gabinetto (1926 – 1956), II° versamento – II° elenco, Categoria XXI, busta 112].
In realtà, come risulta in questo stesso verbale, a Lauria era già operativo un Comitato di Liberazione Nazionale quantomeno dal novembre 1944, ma non fu ufficialmente riconosciuto da tutte le forze antifasciste presenti sul territorio (Partito d'Azione e Partito Democratico del Lavoroin primis).
Addirittura, si denuncia che il precedente “pseudo Comitato” fu costituito, non solo escludendo i rappresentanti del Partito D'Azione, ma anche “senza la partecipazione del Partito Democratico del Lavoro” che, sempre in base alle parole contenute in questo importante verbale, all'epoca vantava “il maggior numero di iscritti”.
In pratica, nel 1945 a Lauria il partito che contava più iscritti era quello che aveva come rappresentante nazionale e fondatore, fra gli altri, Ivanoe Bonomi e che, nelle successive elezioni del 2 giugno 1946 ottenne circa lo 0,2% (eleggendo 9 deputati all'interno della coalizione “Unione Democratica Nazionale”).
Interessante sarebbe indagare i motivi della spaccatura del fronte dei partiti democratici e antifascisti laurioti, che sembrerebbe collocare da una parte Partito Comunista, Partito D'Azione, Partito Liberale e Partito democratico del Lavoro, dall'altra il Partito Socialista e la Democrazia Cristiana (seppur con diverse motivazioni e articolazioni).
Infatti la riunione, tenutasi nella sede del Partito Democratico del Lavoro di Lauria superiore, servì a sancire la nascita ufficiale del Comitato di Liberazione Nazionale e, non a caso il verbale fu sottoscritto soltanto dai rappresentanti di quattro partiti: Lanziani Gaetano e Rossi Domenico (eletto Presidente del Comitato) per il Partito Comunista. Mandarino Antonio e Bochicchio Canio (eletto Segretario del Comitato) per il Partito d'Azione. Petrocelli Giuseppe e Reale Vittorio per il Partito Liberale. Calabrese Matteo e Cono Priante per il Partito Democratico del Lavoro.
Fra l'altro, questi partiti chiedevano la nomina di un commissario prefettizio per il comune di Lauria, cioè che a svolgere le funzioni di Sindaco fosse una “figura estranea all'ambiente locale” che avesse potuto “svolgere la sua funzione con assoluta indipendenza, giustizia e imparzialità, a vantaggio dell'interesse generale del paese”.
Il Cln di Lauria, infatti, considerava da annullare la proposta fatta dallo “pseudo Comitato” che aveva portato alla nomina di sindaco il sig. Carlo Jelpo, pare particolarmente inviso al Rione inferiore, a causa dei suoi “precedenti politici”.
La storia spesso è fatta di contrapposizioni e divisioni che, a volte, lasciano tracce e segni per lunghi periodi. Indagarle, comprenderle e farle diventare memoria, oltre a impreziosire il patrimonio culturale di una comunità, potrebbero anche essere utili per capire l'attualità e per migliorare  il presente di una specifica società civile.
Nel frattempo, tributare un piccolo omaggio ai sottoscrittori di questo verbale, sarebbe cosa buona e giusta da parte della città di Lauria che, come tutti gli enti locali italiani, deve saldamente rimanere ancorata ai valori dell'antifascismo e della Costituzione.